Quelle notti che rubavamo la Nutella
12/02/2013«Quelle notti che rubavamo la Nutella»
Novanta ex alunni del collegio si sono ritrovati ieri con don padre Vit: lavori al via, la struttura diventerà residenziale.
Un collegio dove tutti avevano la chiave del portone, gli orari della mensa rispettavano quelli dell’Università, molto spazio era riservato alle attività sportive e formative e tutte le attività spirituali erano libere. Un collegio dove la notte si sottraeva la Nutella dal refettorio dei Padri, per poi restituirla a distanza di molto tempo, come risarcimento dei “furti” commessi negli anni giovanili.
Ieri 90 ex alunni dell'Antonianum hanno viaggiato indietro nel tempo, fino agli anni dell’università. Sono venuti da Nord, Centro e Sud Italia, alcuni addirittura dall’estero, e si sono ritrovati a Padova per tornare nel collegio che li ha ospitati durante gli studi, negli anni compresi tra il 1988 e il 2002, anno della sua chiusura.
Situato tra la Basilica di Sant'Antonio e Prato della Valle, il Collegio Antonianum è un complesso edilizio di grande pregio costituito da un corpo monumentale in stile liberty edificato nel primo decennio del Novecento e tre ulteriori corpi laterali più recenti. Fu progettato e costruito dall'architetto Gino Peressutti per ospitare la sede dell'Ordine dei Padri Gesuiti e il relativo Collegio per universitari.
Ieri è stata l’ultima occasione per visitare la struttura prima dell'intervento di restauro che durerà due anni e per la quale i lavori sono già iniziati. Gli ex studenti sono stati accolti dall’allora direttore del Collegio, Padre Mario Vit, dall’assistente spirituale dell’Associazione ex alunni Antonianum Padre Mario Ciman, dal responsabile dello sviluppo dell’operazione immobiliare per conto di EstCapital dott. Massimiliano Piarulli e, accompagnati da Alessandro Busca di Metroquadro Immobiliare, incaricata della commercializzazione esclusiva del complesso, hanno visitato il collegio. Poi il pranzo e la celebrazione della Messa comunitaria.
L'intervento di ristrutturazione prevede il frazionamento degli edifici in 51 unità di cui 46 appartamenti e 5 uffici di rappresentanza, oltre alla realizzazione di una palestra con area wellness ed un'autorimessa con 68 posti auto.
da mattinopadova.gelocal.it